No, non era ancora l’era del passaggio…
(Antônio Carlos Secchin n. a Rio de Janeiro, Brasile il 10/6/1952)
No, non era ancora l’era del passaggio
dal niente al niente, e dal niente al suo restante.
Vivere era toccare l’istante, era linguaggio
d’inventarsi il visibile, ed era abbondante.
Parlare è palpare il nome di ciò che s’allontana.
Oltre la terra, c’è solo il sogno di perderla.
Oltre il cielo, lo stesso cielo, che si propaga
in un arcipelago di buio e di stella.