Il gelsomino notturno
(Giovanni Pascoli San Mauro di Romagna, FC 31/12/1855 – Bologna 6/4/1912)
E s’aprono i fiori notturni
nell’ora che penso a’ miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni
le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si tacquero i gridi:
là sola una casa bisbiglia.
Sotto l’ali dormono i nidi,
come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala
l’odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala.
Nasce l’erba sopra le fosse.
Un’ape tardiva sussurra
trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l’aia azzurra
va col suo pigolio di stelle.
Per tutta la notte s’esala
l’odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala;
brilla al primo piano: s’è spento…
È l’alba: si chiudono i petali
un poco gualciti; si cova,
dentro l’urna molle e segreta,
non so che felicità nuova.
(Da: Canti di Castelvecchio, 1903)
Dello stesso autore: A Roma eterna – Dalla spiaggia – Io ti dirò che t’amo! – L’aquilone – L’imbrunire – La Befana – La Domenica dell’Olivo – La felicità – La voce dei poveri – Le ciaramelle – Novembre – Pianto – Sogno – X agosto
Ciao Piero come stai? Ti aspettiamoooo
Ciao, Gemisto! 🙂
Eccoti qui! …Questa è la seconda diaspora di blogger alla quale sopravvivo… ? Spero tutto ti stia andando per il meglio. Un abbraccio grande. Antartica. ?