Trentuno dicembre
(Erri De Luca n. a Napoli il 20/5/1950)
Lascio il sudore starsene seccato sulla pelle
non mi lavo, quest’ultimo dell’anno.
Va bene sulla fronte la mano che fa attrito sul sale,
stropiccia rughe e cala sopra gli occhi.
Aspettavo qualcuno per stasera? Non ricordo,
a lavarmi rinuncio, l’ultimo dell’anno
l’acqua del pozzo è fredda più delle altre giornate.
Se veniva era un’occasione per lavarsi,
andare alla stazione e ritornare in due.
Non andrò alla stazione, a vuoto, neanche per vedere
chi arriva stanotte e per chi.
Fuori stanno bruciando le micce della festa.
Mi è rimasto il sudore e il pensiero di qualcuna
che doveva arrivare per volermi.
Spengo il lume, concludo: mi basta che non sia
la polizia.
E poi domani questo sarà ieri.
(Da: Solo andata, 2014)
Dello stesso autore: Due – Erri De Luca racconta l’immigrazione dal cimitero di Lampedusa – Figli dell’orizzonte –
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