Pane
(Gabriela Mistral Vicuña, Cile 7/4/1889 – New York, USA 10/1/1957 – Premio Nobel per la letteratura 1945)
Han lasciato un pane sul desco,
metà arso, metà bianco,
sbocconcellato di sopra e aperto
in grosse candide molliche.
Mi sembra nuovo o come non visto
e non mi son nutrita daltro,
ma girando le briciole, sonnambula,
tatto e odore mero scordata.
Ho la mano ricolma desso,
lo sguardo fisso alla mia mano;
lascio scorrere un pianto pentito
per loblio di tanti anni
e la faccia mi sinvecchia
o mi rinasce in questincontro.
Poiché si trova vuota la casa
restiamo insieme noi ritrovati
al desco senza carne e frutta,
tutti e due in questo silenzio umano,
fino a tornare ancora uno,
finché il giorno sarà terminato.
Della stessa autrice: Dammi la mano – Desolazione – Donne catalane – La rosa – Tutto è girotondo
Intensa descrizione , quasi fino a vederlo materializzato questo bel panino.
Molto bella, Piero.
Buona giornata.
Marilicia.
Un pane abbandonato, simbolo di un calore e di unione familiare andati persi per volontà altrui. Non rimane che il rimpianto di quanto si è prima trascurato e che non sarà mai più.
Buona giornata, Piero
Amara e triste questa tua lirica ,che ricorda un periodo lontano in cui regnavano l’ amore e la comprensione.Ora resta solo il rimpianto…
Un sorriso Piero !
Mi fa pensare alla quotidianità che si dimentica, alla quale non si da peso, ma che racchiude il senso della nostra vita.
Ciao Piero, buona giornata
Ho trovato delle notizie che riguardano una parte della vita di questa poetessa cilena. Fu il primo premio Nobel femminile per la letteratura.
Gabriela Mistral aveva cominciato a occuparsi dei diritti delle donne, a insegnare nelle scuole elementari di campagna dell’estremo sud e a occuparsi dei temi dell’insegnamento e dell’educazione («Fa che io sia più madre di una madre / nel mio amore e nella difesa del bambino / che non è sangue del mio sangue. / Aiutami affinché ognuno dei “miei” bambini / diventi la poesia migliore. / E nel giorno in cui non canteranno più le mie labbra, / lascia dentro di lui o di lei la più melodiosa delle melodie» (Preghiera dell’insegnante). Gabriela Mistral fu nominata preside di una scuola a Punta Arenas, e poi, nel 1920, preside di un importante liceo di Santiago. Poi passò due anni in Messico per un progetto di riforma scolastica, cominciò a viaggiare nel mondo, e tornò in Cile dove ottenne importanti riconoscimenti accademici che non aveva ancora quarant’anni. Dal 1926 visse prima a Parigi e poi in Italia (dove, come in molte altre città, fu console onorario a Napoli e a Rapallo) e in Spagna.
Nostalgia e tristezza, molto bella!
Buon pomeriggio!
Non conoscevo questa poetessa! Ho letto tutto quanto ed ho apprezzato anche le altre poesie. Grazie Gemisto!
Questa poesia m’ispira un misto di calore e trsitezza….
ciao caro!