Ormai sei mia – Sonetto LXXXI
(Pablo Neruda Parral, Cile 12/7/1904 – Santiago, Cile 23/9/1973 – Premio Nobel per la letteratura 1971)
Ormai sei mia. Riposa col tuo sonno nel mio sonno.
Amore, dolore, affanni, ora devono dormire.
Gira la notte sulle sue ruote invisibili
e presso me sei pura come l’ambra addormentata.
Nessuna più, amore, dormirà con i miei sogni.
Andrai, andremo insieme per le acque del tempo.
Nessuna viaggerà per l’ombra con me,
solo tu, sempre viva, sempre sole, sempre luna.
Già le tue mani aprirono i pugni delicati
e lasciarono cadere dolci segni senza rotta,
i tuoi occhi grigi si chiusero come due ali grigie,
mentr’io seguo l’acqua che porti e che mi porta:
la notte, il mondo, il vento dipanano il loro destino,
e senza te ormai non sono che il tuo sogno.
Dello stesso autore: Acqua sessuale – Dietro di me sul ramo voglio vederti – E’ il mattino pieno – Ho fame della tua bocca – Il bacio – Il figlio – Il silenzio – Il tuo sorriso – L’esilio – La povertà – Nuda – Ode al giorno felice – Ode al primo giorno dell’anno – Per il mio cuore – Quando il riso ritira dalla terra – Qui stanno il pane, il vino, la tavola, la dimora – Sonetto XVII – Sonetto LXVI – Spiego alcune cose – Tristissimo secolo
Dedicata alla mia Signora nel giorno del nostro 32esimo anniversario di matrimonio.